Creare un sito web può risultare più o meno facile, in relazione a che tipo di sito vogliamo realizzare e quanto professionale vogliamo che sia.
Il termine “professionale” è ampio e di per sé può comprendere vari significati. Ma prima vediamo un altro fattore incisivo che è la complessità delle funzionalità che il nostro sito deve avere. Quando un sito comprende delle interazioni con l’utente, come registrazione e profilo personale, salvataggio di informazioni, interazioni con database, ecc, e quindi non è il semplice sito statico di vetrina o portfolio, lo si può anche chiamare “web app”. Una web app (abbreviazione di web application o applicazione web) è più complessa da realizzare perché richiede ulteriori conoscenze. Programmazione front-end e back-end, integrazione e settaggio (nel caso dell’utilizzo di plugins o API), conoscenza delle ultime tecnologie e servizi, sono un esempio.
Ok, a me interessa creare un sito web “semplice”
Ammesso che non ci interessi realizzare un sito dinamico ma vogliamo creare un sito semplice di presentazione della nostra azienda per esempio, rimane da porsi la domanda: quanto professionale lo vogliamo? E qui vengono in gioco alcune caratteristiche importanti, una di queste la qualità del codice, che tra le altre cose si traduce in velocità del sito e che a sua volta si traduce in una migliore esperienza dell’utente e SEO. Non è quindi da sottovalutare un sito WordPress programmato bene, rispetto ad uno messo in piedi un po’ alla veloce. Un sito creato professionalmente avrà anche una minor probabilità di incappare in errori o “bug” con l’evolversi di WordPress e dei sui plugins.
Un’altra caratteristica è la grafica o design, con cui creare un sito web, che può essere più o meno professionale, ed è oggi spesso sottovalutata. Risparmiare sul design del proprio sito è secondo noi un grave errore. Il più delle volte ciò che differenzia un prodotto di successo da uno fallimentare è proprio il design. Siamo d’accordo che oggi il marketing abbia un ruolo molto importante, essendo molta la concorrenza rispetto ad una volta, ma non esclude di per sé la necessità basilare di una bella grafica da cui partire, anzi, è diventato un pre-requisito se vogliamo. Per design inoltre non bisogna pensare solamente all’aspetto puramente estetico, ma anche di funzionalità, facilità di utilizzo e interazione con l’utente, quindi UI (interfaccia utente) e UX (esperienza utente) design.
5 step validi per tutti
Siamo partiti appositamente da alcuni esempi di sito professionale per smentire subito l’idea che oggi per creare un QUALSIASI sito bastino pochi giorni, o che sia tutto realizzabile “fai da te”. Dipende, come abbiamo visto, dal risultato che ci interessa ottenere o dal tipo di sito.
In questo articolo, vedremo gli step fondamentali necessari per creare un sito web WordPress, non legati alla tipologia o qualità, ma in maniera più generale. Quei passaggi che sono sempre necessari, indipendentemente da tutto, in ambito WordPress. Cosi da dare un infarinatura generale, un punto di partenza per chi è alle prime armi.
1. Dominio e Hosting
Come prima cosa, ancor prima di acquistare il nostro dominio (es. ilmiodominio.it) dovremo decidere un nome che al contempo vada bene per noi e che sia libero. Purtroppo non siamo più negli anni ’90, quando internet era relativamente nuova, e vivevano casi come Mike Mann che ha fatto della compra vendita di domini il suo business, arrivando a comprare 14.962 domini in 24 ore. Certo oggi ci sono più estensioni dei domini, come il .io, in voga tra le startup o .co particolarmente utilizzato dalle grosse compagnie, per citarne due. Resta però il fatto che per quanto riguarda la SEO, sembra che ancora oggi il .com abbia più peso dei nuovi concorrenti, cosi come il .it per quanto riguarda una realtà prettamente italiana. La combinazione dei due per un sito con utenza italiana diciamo che è il caso ideale.
Ma veniamo all’hosting, ossia il servizio che fornisce lo spazio fisico (dei dischi montati su dei computer accesi 24/7, per essere chiari) su cui installare e salvare i contenuti del nostro sito.
Insieme al dominio, è facile che allo stesso tempo ci converrà scegliere anche un servizio di hosting, anziché acquistarli separatamente su due servizi diversi. Oggi infatti la maggior parte dei servizi di hosting offre un dominio gratuito (o a 1 Euro) per il primo anno.
Oltre che ad avere entrambi “sotto lo stesso tetto” quindi, che rende meno complesso il collegamento tra i due per i meno esperti, c’è anche un discorso di convenienza economica.
2. Creazione database
Uno degli aspetti belli di WordPress, è che a differenza di un sito HTML, è già preimpostato per utilizzare un database. Questo vuol dire che può gestire registrazione utenti, login e funzionalità da web app di medio-alta complessità così com’è.
Per questo sarà necessario creare un database mysql da assegnare al nostro WordPress. La procedura è piuttosto semplice, la maggior parte dei servizi di hosting utilizzano cpanel (un interfaccia per tutte queste operazioni back-end) in cui trovate il tasto “Mysql databases”, e da cui potete crearne uno nuovo. Altri servizi hanno interfacce simili dove la voce per la creazione del database è comunque simile. Una volta creato basterà segnarsi il nome (spesso autogenerato) e le credenziali per accedervi, che ci torneranno utili in un attimo.
3. Installazione WordPress
Ora che abbiamo il nostro database, creato nel nostro spazio di hosting, a cui è collegato il nostro dominio, possiamo installare WordPress.
Alcuni servizi di hosting forniscono l’opzione di installazione WordPress, nel caso in cui lo si voglia fare manualmente invece basterà scaricare il file .zip dell’ultima versione dal sito ufficiale open source (gratuito). Nel caso in cui abbiate optato per l’installazione manuale, una volta che avete il file zip potete estrarre il contenuto e caricarlo nella root folder (cartella principale) dell’hosting tramite un software di FTP o direttamente da cpanel.
Fatto ciò, andando all’indirizzo url del vostro dominio (es. http://ilmiodominio.it/wp-login) noterete una finestra con la prima domanda di installazione guidata di WordPress. Tra gli altri dati ci saranno da inserire username e password per un nostro account amministratore e nome e credenziali di accesso al database che ci siamo segnati precedentemente.
4. Installazione tema/template
Installato WordPress, dall’indirizzo per esempio: ” ilmiodominio.it/wp-admin ” avremo accesso alla bacheca di gestione del sito. Da qui, tra le tante cose, possiamo installare un tema (o template). Ci sono vari temi gratuiti o premium, con o senza visual builder che facilitano un po’ la creazione di contenuti. Per installarlo è sufficiente andare in Aspetto > Temi e selezionarne uno dalla libreria nativa o caricarne uno scaricato/acquistato altrove in alto dove c’è “Aggiungi nuovo tema”.
Nel secondo caso, bisognerà caricare un file zip del tema (senza estrarre i contenuti in questo caso, ma caricarlo così com’è in .zip). Dopodiché basterà cliccare su “Attiva”.
5. Indicizzazione
Un sito oggi come oggi non esiste se non è indicizzato su Google.
Conviene sempre assicurarsi che l’opzione in Impostazioni > Lettura dove c’è scritto “Visibilità ai motori di ricerca”, sia abilitato durante lo sviluppo del sito, in modo che Google non indicizzi il sito finché non è pronto. Una volta che il sito è completato e siamo pronti ad andare ufficialmente online basterà ricordarsi di disattivarla.
Per l’indicizzazione inoltre, dovremo aprire un account su Google search console, e specificare l’indirizzo web url della nostra sitemap.xml (solitamente generata da plugin).
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